Carissimi,
sta già terminando il primo mese del nostro nuovo Anno Rotariano, il tempo passa molto velocemente e abbiamo tanto lavoro da fare.
In luglio ho avuto il piacere di incontrare 9 Club, di cui due sulla piattaforma Zoom e 7 fisicamente. Tutti sono risultati preparati a svolgere una buona annata, con programmi efficaci, con grande attenzione ai costi, con l’obiettivo diffuso di investire maggiormente le finanze dei Club in service, con una buona preparazione a dimostrazione che l’uso delle piattaforme digitali può essere utilissimo per la comunicazione fra Distretto e Club e fra Club e Soci e anche il mezzo più efficace per la formazione.
Ho verificato anche una straordinaria creatività per i service e un’attenzione particolare sull’impatto che possono avere sui territori in cui operano i Club, non trascurando la collaborazione con gli stakeholder, le autorità, il mondo del volontariato, le giovani generazioni e i più anziani.
Tutto questo funziona al meglio se fra i soci e fra i Club c’è collaborazione, armonia e rispetto, valori che ho potuto riscontrare nei Club visitati. Senza questi valori non c’è Rotary e noi dobbiamo essere i paladini di questo modo di cooperare, in particolare mettendo a servizio dei nostri Club le nostre molteplici professioni e competenze.
Ovviamente, i temi cardine sono stati e saranno nei prossimi incontri l’effettivo, lo sviluppo dei Club, le giovani generazioni e con loro il Rotaract e l’Interact, l’attenzione verso tutti i soci, i service e la nostra Fondazione.
Agosto è il mese dell’effettivo: un vocabolo poco consueto quello in uso in Italia come traduzione di Membership, che indubbiamente esprime obiettivi e contenuti più chiari e più attinenti al ruolo dei rotariani.
Su questo tema vi intrattengo da oltre un anno, da quando l’amico Angelo Andrisano mi ha chiesto di ricoprire questo incarico nel Distretto a partire dalle sue prime riunioni di formazione. Ringrazio Angelo di avere accettato la staffetta nel mio anno, garantendo così la migliore continuità di azione e intenti in questi anni e sono certo che anche chi ci succederà continuerà con iniziative mirate e sapienza nella direzione avviata.
Il Rotary non cresce, il milione e duecentomila soci è fermo da tempo ma, analizzando meglio il fenomeno, questa stabilità complessiva in realtà comprende due mondi, il più tradizionale dove la membership cala (ma anche qui alcuni paesi rimangono stabili, fra cui l’Italia) e l’Oriente e l’Africa dove il Rotary cresce, in particolare in Asia che supera per numero di soci il Nord e Centro America.
Più in dettaglio, nei nostri Club più antichi e tradizionali a volte è stata ignorata una generazione di possibili rotariani, col rischio che anche la successiva non si avvicini ai Club. La continuità generazionale è un valore fondamentale nel garantire la continuità dell’azione, dell’affiatamento e della collaborazione nel nostro sodalizio.
I valori fondanti del Rotary sono profondamente sentiti da tutte le generazioni compreso i giovani, sempre ricchi di ideali, quel che cambia sono le modalità per esercitarli e realizzarli e su questo ogni socio e ogni club deve riflettere.
Paul Harris già all’alba del Rotary diceva che “caleidoscopici cambiamenti si stanno verificando, molti dei quali indipendenti dalla nostra volontà. Il Rotary può semplicemente o continuare ad essere un pioniere o lasciato indietro da progresso”.
Pensate con quale velocità ed accelerazione sono cambiate le nostre abitudini, le modalità di connessione fra tutti noi e fra noi e il mondo, come è cambiato il lavoro non più stabile e tanto meno statico, come sono cambiate le famiglie, che sviluppo hanno avuto la tecnologia e la medicina e altro ancora. Noi, mettendo insieme le competenze delle nostre professioni, abbiamo la capacità di anticipare i cambiamenti e dobbiamo evitare di doverli subire.
Cambiare non vuol certo dire rinnegare il passato, prendere un aereo non toglie valore ad una lunga passeggiata nelle nostre colline, anzi lo esalta. La nostra bussola devono sempre rimanere i valori che abbiamo condiviso entrando nel Rotary.
Chi ci può aiutare? Il Presidente Internazionale Holger Knaack chiede ai Rotaractiani, agli alumni ai giovani rotariani di aiutarci in questa sfida. Devono essere loro a stimolarci ad affrontare il cambiamento e non a caso li vogliamo sempre più legati a noi (Elevation Rotaract è il motto) e a loro affidiamo il maggior impegno nella crescita della membership rotariana.
Apriamo le porte a giovani generazioni, senza nessun limite fra donne e uomini, scegliamo noi, più anziani, chi può rappresentare noi e la nostra professione nel futuro dei nostri club, ascoltiamoli, collaboriamo con loro nel progettare i service, nell’aggiornare i nostri regolamenti e nel proiettare il Rotary nel futuro che merita.
Approfittiamo di queste settimane di minor impegno lavorativo e con la mente più sgombra per discuterne anche nelle nostre famiglie, il mix ideale fra giovani e meno giovani adulti.
Buone vacanze a tutti quelli che potranno fare qualche giorno di vacanza o che anche solo potranno riposarsi un po’ e un in bocca al lupo a chi ha impegni inderogabili.
Con i miei migliori saluti
Adriano Maestri
P.S.: compito delle vacanze, per chi vorrà ripassare; riguardatevi le presentazioni che sono state prodotte da Andrisano sulla Membership, presenti nella nostra cartella di formazione e il materiale molto vario che trovate su My Rotary, Rotary Comunicator e Rotary Brand.